domenica 8 febbraio 2015

Aperta a Roma la Casa del Ricordo


da romait.it

Era il 7 febbraio 2013 quando, nell’Aula Giulio Cesare del Campidoglio, venne firmato il primo protocollo d’intesa tra Roma Capitale, l’ANGVD (Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia) e la Società di Studi Fiumani (nata nel 1923 e ricostituita a Roma nel 1960, proprietaria dell’Archivio Museo Storico di Fiume), per la nascita della “Casa del Ricordo”.

L'intesa, sottoscritta dall’allora sindaco Gianni Alemanno, dalla presidente del Comitato provinciale dell'ANGVD, Donatella Schürzel, e dal presidente della Società di Studi Fiumani, Amleto Ballarini, nelle intenzioni dei firmatari, avrebbe dovuto suggellare  una stretta collaborazione con l’Amministrazione di Roma Capitale e, soprattutto, portare alla realizzazione della “Casa del Ricordo”. 

 “Cari soci e amici, – aveva scritto in una nota di allora il Comitato provinciale dell’ANVGD di Roma – l’evento di oggi pomeriggio alle 17,00 con la consegna delle chiavi della Casa del Ricordo, sita in via di S. Teodoro a Roma, al nostro Comitato Provinciale romano unitamente alla Società di Studi Fiumani, è un grande successo e un risultato che sino ad ora solamente noi siamo riusciti ad ottenere, grazie alla collaborazione attiva e all’impegno, condotto sino in fondo dal Consiglio comunale e dal sindaco Alemanno che ha mantenuto le sue promesse. Naturalmente, seguirà a tempo debito un’inaugurazione ufficiale di questo prestigioso sito, posto nel cuore di Roma, centralissimo e raggiungibile da parte di chiunque, che rappresenterà nel tempo un luogo dove poter ospitare quanti siano esuli, discendenti e soprattutto cittadini, provenienti da qualunque luogo e desiderosi di conoscere una parte di storia d’Italia molto importante, guardando al futuro”.

L’auspicata inaugurazione, che in seguito al cambio di Amministrazione ha subito un notevole slittamento, arriva a due anni di distanza dalla consegna simbolica delle chiavi della struttura, mettendo la parola fine ad una lunga e discussa gestazione. 

Dopo che nel 2014 la scure della spending review si era inesorabilmente abbattuta sul budget destinato ai “Viaggi del Ricordo” verso il confine orientale italiano (attualmente ripristinati per 150 studenti romani) - determinandone la cancellazione in nome del contrasto agli sperchi e del contenimento della spesa pubblica - il clima politico si era arroventato. Eliminati i fondi per i viaggi in Istria e Dalmazia (e dimezzati quelli per Auschwitz), con il risultato di aver tolto a centinaia di giovani l’anno la possibilità di incontrare gli esuli e visitare le foibe, si era temuto che nuovi colpi di spugna potessero portare al naufragio della “Casa del Ricordo”. 

Eventualità che, con l’appuntamento di domani, è definitivamente scongiurata.