Ricordando il Bloody Sunday.
da barbadillo.it
Bloody Sunday, riaperta l’indagine giudiziaria sull’eccidio che il 30 gennaio 1972 costò la vita a quattordici persone che manifestavano per i diritti civili a Derry.
Al lavoro sul caso ci sarà una squadra composta da dodici investigatori della Psni (Police service of Northern Ireland).
Già a novembre scorso, le famiglie delle
vittime avevano depositato un ricorso giudiziario per scongiurare ogni
derubricazione dei capi d’imputazione. Si vocifera, ormai dall’ottobre
2013, che sarebbero una ventina i militari britannici a rischio
processo: le accuse sono di omicidio, tentato omicidio e lesioni gravi.
Dal 12 gennaio, ripartirà l’inchiesta giudiziaria che potrebbe presto
portare alla formalizzazione di accuse e imputati e, quindi,
all’incardinamento di un processo sui fatti che insanguinarono l’Irlanda
del Nord quarantatré anni fa.
L’esigenza di ottenere, finalmente, un
processo che faccia luce sulla Domenica di Sangue è diventata ancora più
pressante da quando, nel 2010, la commissione d’inchiesta presieduta da
Lord Saville di Newdigate e insediatasi nel 1998, accertò che i
militari britannici persero completamente il controllo della situazione e
che nessuna delle vittime aveva manifestato atteggiamenti violenti nei
confronti del primo battaglione di paracadutisti intervenuti a
“garantire” l’ordine pubblico durante la marcia di Derry.
E, per di più,
l’inchiesta ha appurato scenari raccapriccianti. Su tutti la
circostanza, messa nero su bianco nelle sessanta pagine prodotte dalla
commissione Saville, relativa al fatto che alcune delle vittime fossero
rimaste uccise perchè colpite alla schiena da colpi di arma da fuoco.
Il
premier David Cameron, all’indomani della pubblicazione del rapporto,
dovette presentare le scuse del Regno Unito ai familiari delle vittime
della Bloody Sunday. Ma, ora, le famiglie vogliono giustizia e si
affidano all’inchiesta che verrà riaperta proprio in queste ore, per
appurare responsabilità personali e penali.
Intanto lo Sinn Féin esulta. L’ex hunger striker Raymond McCartney, in una nota ufficiale, spiega:
“Siamo felici del fatto che l’inchiesta verrà riaperta. Facciamo
appello alla polizia nordirlandese affinché onori la promessa fatta nel
2012 alle famiglie delle vittime del Bloody Sunday, quella di
un’inchiesta accurata e seria”.