lunedì 31 marzo 2014

I Sikh, gli indiani che stanno con i Marò


da ilprimatonazionale.it

Milano, 28 mar – C’erano più di trecento turbanti arancioni due giorni fa in piazza Fontana a Milano, accompagnati da donne in eleganti abiti bianchi. Comunità Sikh (che significa semplicemente “discepoli”) indiane provenienti da tutta Italia per chiedere a gran voce il rilascio immediato dei nostri Marò. Ma i fieri discendenti dei dieci guru, che vissero in India tra il XV ed il XVII secolo, non si sono limitati ad un’estemporanea protesta pacifica.Hanno promosso in tutta la nostra penisola una petizione, solo a Milano sono state 5 mila le firme raccolte, e scritto una lettera al sindaco Pisapia per chiedere che i soldati italiani detenuti in India vengano liberati e giudicati in Italia.
“Siamo con voi per liberare i due Marò”, ha dichiarato il presidente della Indian Sikh Community Kang Sukhdev Singh. “Noi – ha precisato Jasbir Singh Toor, presidente della comunità Sikh di Cortenuova, in provincia di Bergamo – chiediamo che il governo indiano faccia chiarezza sulla vicenda”. Le firme raccolte con la petizione verranno poi consegnate al governo indiano e a quello italiano, oltre che agli avvocati dei Marò.
In Italia il sikhismo, diffuso principalmente nello stato indiano del Punjab, è praticato da circa 70 mila fedeli, che credono nella luce della saggezza destinata a sconfiggere il buio dell’ignoranza.
Appartengono ad una confessione religiosa che per secoli ha subito persecuzioni e discriminazioni senza mai piegare la testa, anche grazie ai loro leggendari combattenti che hanno fatto propri lo yoga marziale e la Shastar Vidiya, la complessa ’scienza delle armi’ dell’antica cultura guerriera. Custodi di una tradizione risalente al XVI secolo d.C e fedele all’opera di Godibh Singh, che incoraggiò i discepoli alla formazione di un esercito di “soldati consacrati”. Mistici guerrieri ma anche straordinari studiosi che costituiscono buona parte degli ingegneri, dei tecnici, dei piloti e in generale dei principali lavoratori qualificati di tutto il subcontinente indiano.
Una comunità potente che ha espresso anche politici e rappresentanti istituzionali fedeli in primo luogo all’etica della propria comunità, senza però rinnegare mai la storica appartenenza alla Madre India. Così come i Sikh che vivono in Italia sentono oggi di dover dare il loro contributo disinteressato per il paese che li ha accolti e per la libertà dei Marò: “Noi ci sentiamo italiani, e non vediamo l’ora che la vicenda si concluda positivamente, perché stiamo vivendo questa situazione con molta difficoltà”, ha detto il presidente della comunità Sikh in Italia Kang Sukhdev Singh.

sabato 29 marzo 2014

La rinascita di Colle Oppio


da romait.it

“L’Assemblea capitolina ha approvato con 23 voti favorevoli, 4 contrari e 0 astenuti la mozione a firma congiunta Fdi-An che impegna il sindaco e la giunta oltre che ad effettuare i necessari e immediati interventi di sgombero e bonifica del parco di Colle Oppio, a predisporre un programma di controllo costante di tutta l'area da parte del corpo di polizia locale di Roma Capitale, in stretto coordinamento con la polizia di Stato, volto a prevenire ogni occupazione abusiva del parco e a impedire al suo interno il compimento di qualunque attività illegale”  -  questo l’annuncio diffuso da Fabrizio Ghera, capogruppo di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale.
Il provvedimento prevede anche la riqualificazione delle aree più critiche del Parco di Colle Oppio e la valorizzazione del vecchio Roseto Comunale. Gli interventi vedranno il diretto coinvolgimento di cittadini e associazioni di residenti che da sempre si battono per il ripristino di legalità e decoro di quell’area.
“Esprimo grande soddisfazione per l’approvazione della mozione su Colle Oppio, una battaglia che Fratelli d’Italia porta avanti da tempo e che per primi abbiamo denunciato al fianco di residenti e cittadini”  -  commenta Stefano Tozzi, capogruppo nel Municipio I FdI-An. Tozzi ed i ragazzi della sezione di Colle Oppio avevano coralmente denunciato lo stato di degrado ed abbandono del Parco con una fiaccolata in viale del Monte Oppio lo scorso Dicembre.
“FdI rimarrà al fianco dei cittadini e vigilerà affinché l’Amministrazione capitolina provveda ad inserire le risorse necessarie per avviare una riqualificazione complessiva del parco di Colle Oppio e delle aree adiacenti”  -  conclude Tozzi.