da ilgiornale.it / di francesco boezi
Il murale per Mario Zicchieri non c'è più. "Cremino", così come era stato soprannominato, era un militante della sezione missina del Prenestino.
Venne ucciso da un commando giudicato
vicino alle Brigate Rosse il 29 ottobre del 1975, a soli sedici anni.
Nella giornata di ieri, gli addetti dell'Ama per il decoro urbano della
città di Roma Capitale hanno cancellato la scritta
"Mario Vive" dalla facciata del palazzo che ospitava la storica sezione
del Movimento Sociale Italiano. Un murale presente nel quartiere da un
quarantennio che aveva resistito ai tanti tentativi di
"sbianchettamento" operati da certa sinistra nel corso degli anni. Ma
quale collegamento c'è tra la rimozione della scritta e l'operato di Virginia Raggi?
Secondo i dirigenti di Fratelli d'Italia, la responsabilità è tutta del
sindaco di Roma. Senza l' approvazione dell'amministrazione comunale -
insomma - la cancellazione non sarebbe stata possibile.
Dopo lo "sfratto" dalla sezione di Colle Oppio,
questo sarebbe un altro colpo inferto dalla Raggi alla destra romana.
"Virginia Raggi, sprovveduta, ignorante o alla ricerca del voto
dell’estrema sinistra? In ogni caso è penoso rimuovere il ricordo di un
ragazzo ucciso, a 16 anni, dalle Brigate Rosse", ha scritto su facebook
Fabio Rampelli, Capogruppo alla Camera di Fratelli d'Italia. Gli fa eco
Maurizio Politi, consigliere comunale di Fdi a Roma che a Il Giornale.it
ha dichiarato: "Nessun sindaco si era mai permesso di offendere in
questo modo la memoria di un ragazzo. Cinque anni fa - sottolinea Politi
- grazie all'approvazione all'unanimità del consiglio municipale,
dedicammo a Mario anche il giardino su Piazza dei Condottieri". E
ancora: "Riconsegnammo alla storia uno dei periodi più brutti della
nostra città e mai ci saremmo aspettati che una forza politica come il
M5S distruggesse questo percorso". Il partito guidato da Giorgia Meloni
ha annunciato la presentazione di un'interrogazione scritta alla Raggi.
I colpevoli della morte di Mario Zicchieri sono rimasti impuniti. Alcuni brigatisti "indicati come coinvolti"
nell'episodio sono stati assolti in appello. Il sindaco Raggi ha più
volte espresso la propria soddisfazione per la riqualificazione dei
quartieri romani tramite la street art. I giardini sul tetto
della stazione Jonio sono stati arricchiti con murales sul film "Ladri
di biciclette". E sempre il sindaco di Roma ha incontrato "Maupul", lo
street artist che ha raffigurato Papa Francesco intento a giocare a tris
sul muro di un palazzo a Borgo Pio. I murales - insomma - come forma
artistica in grado di migliorare le zone di Roma. Tranne nel caso di
Mario Zicchieri: in questa circostanza l'amministrazione grillina pare
abbia preferito usare il bianchetto. La motivazione dell'intervento,
forse, è ascrivibile alla presenza di una croce celtica posta di fianco
al nome del caduto. La destra romana, intanto, sembra intenzionata a
voler riprodurre la scritta.