giovedì 14 dicembre 2017

Il terremoto? Ormai non fa più notizia. C’è il fascismo da combattere…


da secoloditalia.it / di Sabrina Fantauzzi

Pericolo fascismo su tutti i media: tv, giornali, radio. Nel frattempo l’Italia centrale, già distrutta dal terremoto, deve provvedere a proteggersi dal freddo. Basta collegarsi su Facebook o cercare sulla rete i giornali locali per capire che cosa stia passando il popolo del cratere, quanta censura ci sia sui tg nazionali o sulla carta stampata. Insomma il terremoto non fa più notizia. 

C’è gente che mette la neve in padella per fare l’acqua calda e lavare i piatti. Famiglie che lasciano aperto nottetempo il rubinetto dell’acqua calda per evitare che le tubature gelino. 
C’è chi invece si dimentica di questo stratagemma e l’indomani sta senza acqua calda. 
Uno degli ultimi status, sulla bacheca Trijjy Pan (Rita di Grisciano, che insieme a Roberta Paoloni sono le pasionarie del cratere accumolese e amatriciano) informa: “Vento che fischia… tremore continuo rumori assurdi di lamiere…e ogni giorno rivivi gli incubi. 

Forse questo è un esperimento della Nasa per testare la sopportazione umana?”. 
Ma quale Nasa? Qui non funziona neppure l’elettrodomestico più amato del Paese, quello che negli anni ’50 costruì l’identità italiana post bellica, favorendo l’unificazione: la tv, la semplice tv. 
Sono due settimane che in alcune zone non si vede. Il segnale non arriva, così i vecchietti ora non hanno proprio più niente da fare… C’è chi, più giovane e vigoroso, è indaffarato con gli operai del Comune, perché si è scoperchiato il tetto, o i pannelli solari non funzionano e se non funzionano i pannelli solari non funziona l’acqua calda. 
Qualcuno combatte con la pozzanghera davanti casa che impedisce di uscire, altri con i listelli del parquet che si staccano. Tutti hanno una comune preoccupazione: la neve. 

La neve che sta arrivando. 
Il popolo del cratere vive, se è fortunato, in casette di 12cm di spessore. Da quelle parti il freddo può arrivare anche a meno 20. Le casette, nelle quali vivono questi italiani che hanno “avuto la sfortuna di sopravvivere sono costate allo Stato 6mila euro al metro quadrato. 
A una cifra simile a Roma  trovi appartamenti sulla Camilluccia o a Prati. Ma i media non ne parlano. Se queste casette (chiamate con un acronimo Sae, sistemazioni abitative di emergenza) le vai a comprare al Mercatone1, le trovi a 800 al metro quadrato. 

Certo, poi ci devi mettere gli arredamenti (che non sono proprio su misura, ma saranno dell’Ikea), mettici anche le opere di urbanizzazione…Insomma sembra difficile capire perché siano costate 6000euro al m2 e perché le amministrazioni siano ancora così in ritardo sulle consegne. 
Alcuni sindaci, di fronte al collasso strutturale, lamentano: “Noi lo avevamo detto che queste abitazioni potevano andare bene per il mare, ma non certo per zone di montagna”. 

Ci sono altri sindaci che hanno preferito prendere un intero quartiere Erp (edilizia residenziale pubblica) e consegnato chiavi in mano ai terremotati. Almeno stanno in una casa vera e propria. Non come quei poveri disgraziati di Accumoli, di Amatrice, e di Visso…dove ci sono ancora persone speranzose che vivono in roulotte. Ma di queste cose non parla nessuno. Dove stanno i grandi giornalisti d’inchiesta? Anzi, dove stanno i giornalisti… Sono impegnati in altro di più importante: il fascismo sta per tornare. 
Ma voi popolo del cratere che ne sapete? 
La tv non la vedete, i giornali non v’arrivano, internet neppure… Che ne sapete dell’aria da cittadella assediata dai fascisti che viviamo qui a Roma e nelle città del nord d’Italia. Gli antifascisti hanno fatto una manifestazione, a Como, chiamando a raccolta tutti i democratici d’Italia. Hanno sfilato tutti insieme, anche i ministri Graziano Delrio, Maurizio Martina, Roberta Pinotti, Andrea Orlando, Valeria Fedeli, Marianna Madia, la Camusso, segretario generale della Cgil e il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, candidato alle regionali. C’era ovviamente Matteo Renzi. Tutti a cantare l’inno partigiano “Oh bella ciao”. Chissà se qualcuno di loro avrà mai partecipato a una manifestazione pro-terremotati. 

Che poi, chiediamoci perché le manifestazioni a sostegno del popolo del cratere e della ricostruzione debbano farle solo chi ha subito il terremoto, come se fosse solo “cosa nostra”. Ma anche qui, tutti tacciono. Qui si spera solo che arriverà il giorno in cui scoppierà lo scandalo, in cui uscirà fuori tutto: le ruberie, i ritardi, le inefficienze. 

E i giornalisti che diranno allora? Li sentiremo dire “non lo sapevamo, nessuno mi ha avvisato”… “Mi mancavano le fonti”… No, colleghi, oggi le cose si sanno, si vedono, la gente parla e documenta tutto sui social e tramite i social. Perché i social, questi montanari, li usano eccome… Molto meglio loro che i tg nazionali pagati coi soldi pubblici dove la storia è sempre quella, va tutto bene madama la marchesa… Ma loro stavano combattendo il fascismo.

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