da barbadillo.it
(Sandro Marano)
Nel 1990, dopo quattro anni di
esperienza in Legambiente e nelle Liste verdi, cercavo un’associazione
ambientalista che meglio rispecchiasse la mia visione del mondo organica
e spiritualista. M’imbattei per caso in un lucido preciso pregnante
articolo apparso sul Secolo d’Italia del 5 novembre 1990 nel
quale si annunciava che Fare Verde (associazione ambientalista che era
nata ufficialmente il 17 febbraio 1987 e aveva sede in Roma a via
Sommacampagna, 29) aveva lanciato una petizione rivolta al Parlamento
per introdurre il vuoto a rendere con cauzione per liquidi alimentari e
vietare gli imballaggi in materiale non biodegradabile.
Era la via
maestra, tuttora disattesa dal legislatore, per risolvere il problema
dei contenitori e degli imballaggi che costituiscono ben il 40% dei
rifiuti solidi urbani. Presi contatto con Paolo Colli, che ne era il
presidente, avviando anche a Bari la raccolta di firme con vari
banchetti e fondai nel 1991 il gruppo barese di Fare Verde. Ripensavo a
tutto questo leggendo nel libro di Adalberto Baldoni “Destra senza veli”
(edizioni Fergen) il conciso e compendioso paragrafo dedicato a Fare
Verde (pp. 398-402).
Quest’anno ricorrono ben trent’anni dalla nascita
di Fare Verde e non si contano le iniziative, le manifestazioni, i
convegni, le proposte di legge (tra cui quella diventata legge sulla
messa al bando dei cotton fioc non biodegradabili), di cui
l’associazione è stata protagonista. E tutto questo è stato reso
possibile dalla straordinaria intuizione che ebbe nel 1986 Paolo Colli e
dalla comunità umana che egli seppe mettere assieme per vivere
l’ambiente.