Ventisette anni compiuti a giugno, romano, sorriso ironico. Fabio Roscani, alias Fabietto, è il nuovo leader di Gioventù nazionale, l’organizzazione giovanile di Fratelli d’Italia, eletto per acclamazione al termine del congresso ospitato nel villaggio di Atreju. Stordito (dalla “vittoria”?), poche ore di sonno, Fabio prende il testimone di Marco Perissa, e prima ancora di Giorgia Meloni, e affida a un post su Facebook
le sue emozioni a caldo. “Ho fatto un conto alla fine di questa
stagione congressuale: 11.832 chilometri in un mese e uno zainetto pieno
di check inm aerei, biglietti del treno e anche di un traghetto. Gli
scontrini degli autogrill neanche si contano più. Uno straordinario
viaggio in ogni angolo d’Italia… Apro la galleria del mio Samsung e
torno a viaggiare con la mente: fotografie di mari mozzafiato,
montagne e città incantevoli. E poi tanti volti. Ognuno ha la sua
storia e ognuno mi ha lasciato almeno una cosa da raccontare. In questa
stagione congressuale di Gioventù nazionale non c’erano voti da
prendere, ma era giusto farli tutti questi chilometri. Perché se si
vuole rendere grande un movimento devi conoscerlo, devi guardare negli
occhi chi ogni giorno gli dedica gli anni migliori della propria
vita. Sì, perché nel tempo della socialità virtuale il rischio di
perdersi è troppo alto”. Tipo tosto e determinato.
Come ci si sente a guidare il primo movimento giovanile di centrodestra?
Con una grande responsabilità sulle spalle. Per me è un grande onore, spero di esserne all’altezza . Da
oggi daremo vita a questa nuova avventura per donare una speranza
all’Italia. E questa generazione, non ho dubbi, sarà il peggior incubo
dei curvi servi del potere, degli sfruttatori, dei mediocri, dei
fatalisti e dei traditori della Patria. Quella che stiamo
scrivendo è una incredibile pagina di storia della giovane destra
italiana. Una generazione, e non solo il sottoscritto, si sta caricando
la responsabilità di far continuare una storia, di non spezzare un filo,
di raccoglierne il testimone, di affrontare nuove sfide all’insegna di
valori millenari. Abbiamo nemici potenti, lo sappiamo, alcuni invisibili
come l’indifferenza, l’egoismo, l’alienazione, che ti tolgono l’anima.
Altri che invece sono ben visibili, come la droga, la criminalità la
disoccupazione, il materialismo. Contro tutto questo la nostra
generazione combatte una guerra silenziosa ogni giorno e ha bisogno di
qualcuno che rappresenti un’alternativa. Un esercito di uomini e menti
libere che costruiscono un’avanguardia.
Un intervento appassionato il tuo…
Ci ho messo l’anima, perché la posta in gioco è roba da far tremare
le vene ai polsi. Mentre stiamo parlando, oggi in Italia oltre il 40%
dei giovani non ha un lavoro. Credo che sia arrivato il momento di dire
chiaramente che si possono fare tutti i provvedimenti del mondo,
chiamarli con il più figo dei nomi inglesi, ma se non si decide in modo
strutturale di liberare risorse per gli investimenti, se non si rende
vantaggioso ai fini fiscali per un’impresa assumere un giovane dai 24 ai
30 anni, se non si istituisce un fondo governativo per
l’auto-imprenditorialità, tutto rimarrà chiacchiere al vento di uno
straordinario venditore di fumo.
Ti candidi a guidare la generazione di quelli che non scappano?
Sono mille le sfide che Gioventù nazionale vuole caricarsi sulle
spalle per cambiare la narrazione di questi tempi, nei quali ai giovani
è stato fatto credere che sia ambizioso andare a farsi sfruttare in un
ristorante londinese. Noi abbiamo il dovere di cambiare e di raccontare
con i fatti che esiste un’alternativa. Come dimostra la storia di
Giuseppe, che ha deciso di rimanere nella sua Puglia e di aprire
un’impresa agricola. Come dimostrano Alessio e Nunzio, giovani soldati
poco più che ventenni, sono partiti in missione, lontani dalle loro case
e dai loro fratelli di vita, perché servire la Patria è per loro una
vocazione. Il futuro della nostra nazione è nelle mani di ragazzi
normalissimi, che riescono a fare cose straordinarie. “Tra vent’anni –
diceva Mark Twain – sarete più delusi per le cose che non avete fatto
che per quelle che avete fatto. Quindi mollate le cime. Allontanatevi
dal porto sicuro. Prendete con le vostre vele i venti. Esplorate.
Sognate. Scoprite”.