domenica 2 dicembre 2012

Lasciati spiare… dai manichini!



Un manichino “intelligente”, cioè in grado di riconoscere il consumatore. Manichini dotati di fotocamere con riconoscimento facciale e in grado di raccogliere informazioni sulle persone che passano loro di fronte, in particolare età, razza e genere. Capaci  di misurare l’afflusso dei clienti in base alla fascia oraria e di capire da quali oggetti sono maggiormente attratti, sulla base del tempo di stazionamento davanti alla vetrina. Ora, tranquillo. E pensa che questa tecnologia è applicata solo ed esclusivamente per innocui fini commerciali… Sei sicuro?
(La Stampa) – Quando si dice l’ingegno italiano. Sta facendo il giro del mondo, specie nelle testate che si occupano di tecnologia la notizia, lanciata da Bloomberg, di come alcuni grandi marchi di abbigliamento stiano utilizzando nei loro negozi dei manichini messi a punto dalla società Almax, di Mariano Comense.
Non si tratta di esemplari qualunque, ma di prodotti della linea Eye See, pupazzi dalle fattezze umane dotati di fotocamere con riconoscimento facciale e in grado di raccogliere informazioni sulle persone che passano loro di fronte, in particolare età, razza e genere. Capaci anche, grazie al software sviluppato dall’azienda Kee Square, spin off del Politecnico di Milano, di misurare l’afflusso dei clienti in base alla fascia oraria e di capire da quali oggetti sono maggiormente attratti, sulla base del tempo di stazionamento davanti alla vetrina.
Costano 4.000 euro ciascuno e, secondo quanto rivelato dal Ceo Max Catanese a Bloomberg, finora Almax ne ha venduta qualche dozzina: i manichini bionici hanno già trovato impiego in cinque catene di abbigliamento, compresa, secondo alcuni, Benetton. 
La multinazionale veneta ha però smentito, affermando di adoperare sì, manichini di Almax, ma non quelli dotati di fotocamera.
I benefici per i commercianti riguardano la possibilità di personalizzare il servizio sulla scorta dei dati immagazzinati con si sistema Eye See: i casi citati sono quelli di un negozio che, notando che la gran parte della propria clientela pomeridiana era composta da ragazzi, ha introdotto una linea di vestiti pensati apposta per loro; in un altro esercizio, constatato che i clienti che entravano dopo le 16 erano per lo più asiatici, sono stati assunti dei commessi in grado di parlare cinese.
Non mancano però perplessità sul fronte della privacy: per quanto in molti negozi esista già un servizio di videosorveglianza, i consumatori vengono avvertiti di essere filmati e le telecamere sono solitamente visibili. Senza contare che si suppone che il monitoraggio venga effettuato per motivi di sicurezza, per prevenire furti, non per catalogare la clientela. Finora comunque Almax non sembra aver incontrato resistenze legali; anzi pare volersi spingere ancora più in là: la società comasca starebbe lavorando a un sistema per dotare i manichini, oltre che di vista, anche di udito, per origliare i commenti dei passanti sull’abbigliamento dei pupazzi e targettizzare ulteriormente l’offerta.