martedì 27 agosto 2013

L’evento. Ad Atreju arriva Giovanni Lindo Ferretti: “Niente di eclatante, a parte l’esistere”


da barbadillo.it
Ricominciare l’anno politico con una “preghiera”, quella delle nuove generazioni che vogliono scacciare demoni, andando oltre pregiudizi e steccati ideologici è possibile. A dimostrarcelo sono i ragazzi di Atreju, che incontrano Giovanni Lindo Ferretti in occasione del consueto appuntamento d’intrattenimento, approfondimento e spettacoli arrivato alla quindicesima edizione. Il dibattito col cantautore emiliano – poliedrico esponente della scena indipendente italiana (leader storico dei Cccp, poi Csi e infine dei Prg) – avverrà mercoledì 11 settembre, al Parco del Celio a Roma.
«La Libertà un doveroso pericolo in verità» questo l’epitaffio con cui terminava, grido da punkettone, la canzoneOrfani e vedove dei Per Grazia Ricevuta, era il 2004. A distanza di quasi dieci anni di vita vissuta, l’autore è finalmente libero. Libero di poter affermare la sua verità di fronte ad ogni platea, persino di ricevere ed accettare l’invito dei giovani militanti del partito Fratelli d’Italia, nato per scommessa sul futuro dalle macerie del centrodestra italiano.
Che Giovanni Lindo Ferretti non fosse icona esclusiva dei collettivi universitari e delle generazioni eredi più o meno convinte del Sessantotto, non è certo la novità dell’estate. A ben vedere, la frattura con quegli ambienti si era delineata già da tempo, all’epoca della guerra di Jugoslavia «e nessuno fece nulla», quando dichiarò i suoi non più voti alla sinistra. Anche nella vita privata dell’artista avvengono cambiamenti significativi: la pacificazione familiare e il ritorno a casa, il rapporto con la fede cattolica e la scoperta delle tradizioni di montagna. Elementi che non hanno giocato un ruolo secondario nel suo nuovo modo di pensare e fare musica.
Tracciata la spessa linea di demarcazione Giovanni Lindo Ferretti nel 2006 che dichiara il suo voto per la lista di centrodestra “Aborto? No grazie” e poi per la Lega Nord. Per alcuni furono dichiarazioni traumatizzanti, per altri naturali tappe di una coraggiosa ricerca interiore che non fanno però dell’artista l’alfiere di una certa destra conservatrice o liberale. Affinché non si cada ancora nell’errore di volerlo ridurre in un pensiero valido per l’uno e non per l’altro, occorre sempre tenere a mente la vocazione alla libertà ed il disprezzo per le etichette che sono cifra della sua unicità nel panorama musicale contemporaneo.
Nel dibattito ad Atreju – in linea con il tema dell’edizione, la “Terza guerra”, ossia la grande finanza contro i popoli – saranno toccati diversi temi tra cui quelli sulla modernità progressista regnante, il relativismo culturale, la famiglia come centro di rilancio della società, la fede e il senso di tutto questo nell’era tecnologica.