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martedì 9 gennaio 2018

Strage di Acca Larentia, la Raggi diserta la commemorazione




da ilgiornale.it / di Elena Barlozzari

Il Comune di Roma diserta il quarantesimo anniversario della "strage di Acca Larentia". Fratelli d'Italia: "Assenza grave"

A quarant’anni dalla "strage di Acca Larentia", il Comune di Roma incassa un’altra brutta figura.  

Dopo aver sfrattato la destra romana dall’ex sezione del Movimento Sociale di Colle Oppio ed aver "sbianchettato" il murales di Mario Zicchieri, la storia si ripete.
Davanti all’ex sede del Movimento Sociale di via Acca Larentia, nel quartiere Tuscolano, ci sono solo il cerimoniale del Campidoglio e la polizia locale a deporre la corona che ricorda l’assassinio di Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni. Il presidente dell’assemblea capitolina, Marcello De Vito, che avrebbe dovuto rappresentare il Comune di Roma, non arriva. Ha dato forfait.
A denunciare "la grave assenza" dell’amministrazione Raggi sono gli esponenti di Fratelli d’Italia Fabrizio Ghera e Andrea De Priamo, rispettivamente capogruppo in Campidoglio e consigliere comunale. Sono entrambi lì, per rendere omaggio a quelle giovani vite spezzate, assieme ad una delegazione del partito di Giorgia Meloni. Si accorgono immediatamente che non c’è nessun rappresentante dell’amministrazione grillina.

Sentito da Il Giornale.it, De Priamo, racconta: "Ho chiamato De Vito per sincerarmi se venisse, lui non mi ha risposto, poi mi ha richiamato dicendo che non poteva esserci". Sull'assenza del delegato del sindaco circolano due versioni discordanti. Si mormora che se ne sia letteralmente dimenticato, forse per un errore della sua segretaria che non avrebbe trascritto l'appuntamento. Poi però arriva la versione ufficiale: quella del "malore". Monta comunque il caso. Nel tentativo di gettare acqua sul fuoco, De Vito, parla di "polemiche inutili" e minimizza: "Era presente la polizia locale che ha deposto una corona". Si è trattato del "minimo sindacale", ribatte il consigliere di Fratelli d'Italia e rilancia: "Sarebbe stata doverosa la presenza della Raggi".

E sul perché non si sia provveduto a mandare qualcun’altro in sostituzione di De Vito aleggia il mistero. Sciatteria grillina o volontà politica? Da settimane, ormai, il sindaco di Roma è in campagna elettorale, nel tentativo di ridimensionare l’impatto negativo che le alterne vicende del suo governo rischiano di avere sul voto. La richiesta di giudizio immediato e lo slittamento del processo a suo carico, che si terrà dopo l’apputamento con le urne, sembrano confermarlo. La presenza di un suo rappresentante in via Acca Larentia avrebbe potuto creare altri imbarazzi? Resta una supposizione. Nessuno però ha dimenticato il recente exploit antifascista del primo cittadino.
"La Raggi - conclude De Priamo - non si è mai dimostrata un sindaco equilibrato ed equidistante".
 

mercoledì 13 dicembre 2017

Lettera alla Raggi: “Lei ha oltraggiato la memoria di mio fratello Mario Zicchieri”



da secoloditalia.it
 
È una vera e propria denuncia al sindaco di Roma, Virginia Raggi, responsabile di un’ennesima offesa alla città. Un’offesa inaccettabile: la rimozione a opera del murale dedicato a Mario Zicchieri, per tutti Cremino, il giovane missino appena sedicenne che fu freddato da un commando di brigatisti rossi il 29 otttobre 1975 a via Gattamelata nel popolare quartiere Prenestino a Roma. A firmarlo è la sorella di Mario, Barbara Zicchieri

“Lei oggi a Roma, grazie al voto dei cittadini Romani, ha il mandato di sindaco e la responsabilità di rappresentare la nostra amata Città Eterna.

La mia città, la nostra città è certamente molto complessa, e so bene la grande complessità che si deve affrontare per gestirla. Comprendo pure la Sua difficoltà nello svolgere il ruolo che ha, e spero che lei abbia compreso che questa città è il risultato di oltre 2.500 anni di sistemi, di eventi di personaggi, che l’hanno fatta crescere nel corso della sua gloriosa Storia.

Lei oggi, ne sono certa, nella gestione di questo sistema estremamente complesso deve tenere sempre e primariamente conto proprio della Storia! Anzi .. Non può non tenerne conto!

Ma così non sembra… Lei è nata a Roma, ma solo nel 1978!

Lei probabilmente a scuola ha studiato, certamente con impegno e solerzia, la Storia di Roma, ma credo che la storia recente (e per intenderci quella degli anni ’70 – ’80) forse le sfugge..!

Ma posso permettermi di rammentargliela. Nel 1975 (e lei ancora non era nata) un ragazzo di 16 anni, impegnato politicamente (il colore politico non conta) lottava per ottenere l’illuminazione pubblica nel suo quartiere (il Prenestino). E solo perché era un ragazzo di destra veniva brutalmente assassinato dalle Brigate Rosse. (sono certa che Lei ha sentito parlare delle BR, le stesse che nell’anno in cui Lei nasceva assassinavano l’onorevole Aldo Moro).

Il vuoto lasciato da quel ragazzo di 16 anni, nel cuore della sua Mamma, dei famigliari, è rimasto incolmabile, ed ancora oggi senza una verità.. E ugualmente incolmabile è, ancora oggi, quel vuoto, sebbene trascorsi 42 anni, nel cuore di chi come lui continua ad amare il proprio quartiere e che ha eletto, quella Vittima innocente (perché a 16 anni si è innocenti), quale simbolo con cui identificarsi nel proprio quartiere. E ciò a prescindere dal “credo politico”.

Il sacrificio di Mario Zicchieri (nella storia del suo Quartiere, nella sua Città di Roma, nella nostra Italia) non potrà mai essere dimenticato, semplicemente cancellando un murale. La memoria di quel ragazzo di 16 anni, continuerà a vivere nei cuori di chi l’ha conosciuto, e di chi ne conosce la Storia!

Mio fratello è stato una “Vittima di Stato”, ma questo forse Lei lo sapeva già. E l’oltraggio di cancellarne la memoria, mi consenta,  è un’offesa allo Stato, quello Stato cui Mario ha donato il sangue!

Barbara Zicchieri

lunedì 11 dicembre 2017

L'oltraggio al caduto missino: la Raggi fa cancellare il murales


da ilgiornale.it / di francesco boezi

Il murale per Mario Zicchieri non c'è più. "Cremino", così come era stato soprannominato, era un militante della sezione missina del Prenestino. 

Venne ucciso da un commando giudicato vicino alle Brigate Rosse il 29 ottobre del 1975, a soli sedici anni. Nella giornata di ieri, gli addetti dell'Ama per il decoro urbano della città di Roma Capitale hanno cancellato la scritta "Mario Vive" dalla facciata del palazzo che ospitava la storica sezione del Movimento Sociale Italiano. Un murale presente nel quartiere da un quarantennio che aveva resistito ai tanti tentativi di "sbianchettamento" operati da certa sinistra nel corso degli anni. Ma quale collegamento c'è tra la rimozione della scritta e l'operato di Virginia Raggi? Secondo i dirigenti di Fratelli d'Italia, la responsabilità è tutta del sindaco di Roma. Senza l' approvazione dell'amministrazione comunale - insomma - la cancellazione non sarebbe stata possibile.

Dopo lo "sfratto" dalla sezione di Colle Oppio, questo sarebbe un altro colpo inferto dalla Raggi alla destra romana. "Virginia Raggi, sprovveduta, ignorante o alla ricerca del voto dell’estrema sinistra? In ogni caso è penoso rimuovere il ricordo di un ragazzo ucciso, a 16 anni, dalle Brigate Rosse", ha scritto su facebook Fabio Rampelli, Capogruppo alla Camera di Fratelli d'Italia. Gli fa eco Maurizio Politi, consigliere comunale di Fdi a Roma che a Il Giornale.it ha dichiarato: "Nessun sindaco si era mai permesso di offendere in questo modo la memoria di un ragazzo. Cinque anni fa - sottolinea Politi - grazie all'approvazione all'unanimità del consiglio municipale, dedicammo a Mario anche il giardino su Piazza dei Condottieri". E ancora: "Riconsegnammo alla storia uno dei periodi più brutti della nostra città e mai ci saremmo aspettati che una forza politica come il M5S distruggesse questo percorso". Il partito guidato da Giorgia Meloni ha annunciato la presentazione di un'interrogazione scritta alla Raggi.

I colpevoli della morte di Mario Zicchieri sono rimasti impuniti. Alcuni brigatisti "indicati come coinvolti" nell'episodio sono stati assolti in appello. Il sindaco Raggi ha più volte espresso la propria soddisfazione per la riqualificazione dei quartieri romani tramite la street art. I giardini sul tetto della stazione Jonio sono stati arricchiti con murales sul film "Ladri di biciclette". E sempre il sindaco di Roma ha incontrato "Maupul", lo street artist che ha raffigurato Papa Francesco intento a giocare a tris sul muro di un palazzo a Borgo Pio. I murales - insomma - come forma artistica in grado di migliorare le zone di Roma. Tranne nel caso di Mario Zicchieri: in questa circostanza l'amministrazione grillina pare abbia preferito usare il bianchetto. La motivazione dell'intervento, forse, è ascrivibile alla presenza di una croce celtica posta di fianco al nome del caduto. La destra romana, intanto, sembra intenzionata a voler riprodurre la scritta.

mercoledì 29 novembre 2017

La Raggi apre le porte dei romani: "Mille euro al mese a chi accoglie migranti"


da ilgiornale.it

La situazione è ormai al collasso. Virginia Raggi e compagni pentastellati stanno mettendo a punto un piano d'emergenza per spargere gli immigrati, già presenti a Roma, in tutti i Municipi della Capitale. 

Come spiega il Messaggero, i centri di accoglienza al Tiburtino III e a Tor Bella Monaca verrebbero, gradualmente, svuotati "portando per la prima volta gli Sprar (le strutture per i richiedenti asilo) anche ad Acilia (nel complicato X Municipio, quello di Ostia) e a Ottavia nel territorio del XIV".
 Non solo. In una intervista sempre al Messaggero l'assessore ai Servizi sociali Laura Baldassarre ha annunciato che "le famiglie romane, che potranno ospitare i migranti, avranno mille euro al mese".
Da mesi la convinvenza è sempre più difficile.
La cronaca è stata segnata da rivolte, sit in e scontri. Da una parte e dall'altra: residenti che non ne possono più di convivere con svariate decine di immigrati e richiedenti asilo che chiedono sempre più diritti. A Roma i posti dovrebbero essere circa 1900 ma è in arrivo un nuovo bando per ottocento persone. Nel prossimo biennio i centri del Tiburtino III e di Tor Bella Monaca saranno "alleggeriti" di 163 unità. Gli stranieri verranno spostati nel X e nel XIV municipio: trentasette di questi verranno portati in uno Sprar che si trova a meno di un chilometro dalla casa della Raggi. Sulla base del piano, che oggi il Messaggero ha pubblicato in esclusiva, emerge il tentativo dell'amministrazione grillina di "distribuire l'accoglienza con modalità più diffusa".
Da qui l'idea di creare una sorta di cabina di regia con municipi e dipartimento delle Politiche sociali per superare i conflitti sociali che infiammano le periferie della Capitale.
Il progetto della Giunta Raggi mira a coinvolgere anche i romani. Anche loro potranno, infatti, ospitare i richiedenti asilo.
L'assessore Baldassarre ha mutuato il modello dai Paesi del Nord Europa. "Lì funziona...", assicura. Chi deciderà di accogliere un immigrato, otterrà mille euro al mese. È l'equivalente dei 35 euro al giorno versati alle associazioni che assistono gli stranieri.
"Puntiamo su un' accoglienza diffusa e di qualità, con associazioni e università, per arrivare all'inclusione", spiega al Messaggero.
 

giovedì 23 novembre 2017

Rampelli attacca la Raggi: "Giù le mani da Colle Oppio"


 da secoloditalia.it

«Non possiamo far altro che notare un astio senza precedenti da parte della sindaca Raggi nei confronti dell’opposizione». Così il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei Deputati Fabio Rampelli sulla vicenda di Colle Oppio. «Siamo amareggiati – dice Rampelli – Con i problemi drammatici che ha Roma, la giunta sembra non pensare ad altro che alla sede di Fratelli d’Italia a Colle Oppio. C’è un’attenzione morbosa… Se lo stesso impegno fosse impiegato sui roghi tossici, oggi i cittadini della periferia potrebbero respirare».

Rampelli: “Diffido il Comune dall’entrare nel mio ufficio di Colle Oppio”

Riguardo alla scelta di assegnare lo spazio alla Sovrintendenza, «questo sembra solo un tentativo di giustificare un clamoroso errore». «Peccato che noi siamo in possesso della lettera nella quale la Sovrintendenza dichiara di non avere interessi sui locali e in nessun caso esiste un progetto finanziato e puntuale di utilizzo tale da giustificare l’apposizione dei sigilli e il sequestro. 
Ma questa è materia su cui ci si confrontera’ in Tribunale, con alcuni incredibili elementi inediti che offriremo al giudizio del magistrato». «In questa storia è tutto illegale. La richiesta dei locali durante la trattativa del nuovo canone, la notifica contestuale di una nuova proposta da parte del Comune, l’esecuzione forzata dei Vigili, e molto altro… Il Campidoglio ha dimostrato di non avere conoscenza tecnica sul sito e la sede, agendo come avrebbe fatto Pol Pot». 
«Comunico comunque di aver diffidato il Comune dall’entrare nel mio ufficio territoriale dove permangono carte, elenchi, documenti parlamentari sensibili e tutelati dalla Costituzione. 
Ho chiesto da questo punto di vista alla Presidente della Camera di tutelare tutte le mie prerogative».

giovedì 2 novembre 2017

Sigilli alla sede storica del Msi: mossa a orologeria della Raggi


da ilgiornale.it

“Colle Oppio non è morosa”. Ma tutto può succedere in una città governata da un’amministrazione nella quale la mano destra non sa cosa fa la sinistra. 

Si difende Federico Mollicone, presidente del “Circolo FdI - An Istria e Dalmazia” di via delle Terme di Traiano, parlando di “sgombero ad orologeria, messo a segno per interferire con il voto di Ostia”.

Stamattina, alle prime luci dell’alba, la macchina comunale si è mossa. Senza preavviso. Secondo il sindaco di Roma, Virginia Raggi, in nome del “ripristino della legalità”. “Un’affermazione grottesca”, ribatte Mollicone sentito da IlGiornale.it, “la nostra presenza è sempre stata un deterrente allo spaccio, alla criminalità e al degrado del territorio. Bisognerebbe scrivere pagine e pagine sul ruolo che, in questi anni, ha avuto Colle Oppio, diventando il punto di riferimento per un intero rione, l’Esquilino”. Ed ancora: “Perché la Raggi tollera centinaia di occupazioni illegali da parte dei centri sociali, centinaia di moschee abusive e colpisce la prima sede del Msi in Italia?”.
Anche l’accusa di morosità viene respinta al mittente. “Il sindaco non sa neppure comunicare con i suoi uffici, prima di fare proclami trionfalistici dovrebbe informarsi”. La morosità, sostengono da via delle Terme di Traiano, “è una bufala”. I canoni dovuti sarebbero stati pagati circa un anno e mezzo fa ed il nuovo contratto di locazione era in fase di definizione. Insomma, un passo falso. Ma soprattutto, “un oltraggio alla storia della destra italiana”. Proprio quel rudere, infatti, è stato strappato all’abbandono e all’incuria nel lontano 1946 dagli esuli giuliano dalmati in fuga dalle purghe di Tito. 

È il primo circolo del Movimento Sociale ad alzare la saracinesca. Attraversa tutte le stagioni politiche, anche gli anni più bui, quelli di piombo, senza mai rinunciare al ruolo di cinghia di trasmissione tra il territorio e il “palazzo”. “Settant’anni di storia d’Italia spazzati via da un mero calcolo politico”, secondo Mollicone. A pochi giorni dal voto di Ostia dove, al ballottaggio, sembrano destinate a scontrarsi la pentastellata Di Pillo e la meloniana Picca. “Ma non finisce qui”. Colle Oppio non si sbottona ma promette battaglia. “Abbiamo resistito alle bombe e alle Brigate Rosse, non ci lasciamo certo intimidire da un sindaco che non sa rispettare la storia della sua città”.

Elena Barlozzari 

giovedì 27 aprile 2017

Isola ambientale Monti: No a questo pastrocchio!


Metro Cavour, Raggi e Meleo in tour contestate dai residenti: "No a Monti pedonale" „Metro Cavour, Raggi e Meleo in tour contestate dai residenti: "No a Monti pedonale"“

Metro Cavour, Raggi e Meleo in tour contestate dai residenti: "No a Monti pedonale"

Contestazione al Sindaco Raggi sul progetto di Isola Ambientale 
e pedonalizzazione nel Rione Monti.
Che siano i residenti a decidere con un Referendum.

da romatoday.it

Sindaca e assessore visitano la stazione riqualificata da Atac con il progetto pilota Art Stop Monti. Insorgono i cittadini del rione contro il progetto di pedonalizzazione: "Raggi ci ascolti"
 Metro Cavour, Raggi e Meleo in tour contestate dai residenti: "No a Monti pedonale"
Giro nella metro Cavour (con contestazione) per la sindaca Virginia Raggi, accompagnata dall'assessore Linda Meleo e dal consigliere e presidente della Commissione Mobilità Enrico Stefano. La stazione è la prima riqualificata da Atac con la collaborazione di giovani artisti under 30 nell'ambito del progetto pilota Art Stop Monti: dodici lavori di sei artisti - selezionati dal 6 aprile al 31 maggio - che tramite una call troveranno spazio nei locali rinnovati e ripuliti.
Primo protagonista che anticipa gli interventi a rotazione è Rub Kandy, artista romano che oggi ha mostrato il suo "#IntheMoodForLoveRome", un intervento site specific che resterà visibile per 12 mesi. Dalle scritte al neon, alle fotografie scattate dall'artista in diverse stazioni sono vari i linguaggi utilizzati per raccontare chi vive i mezzi di trasporto nel quotidiano. Raggi ascolta le spiegazioni dell'artista che la accompagna nel tour, stretta tra fotografi, qualche fan che le strappa un selfie ma soprattutto proteste dei residenti del rione.

Siamo a Monti, quartiere da tempo in fermento per un progetto di pedonalizzazione pronto a calare dall'alto - questa l'accusa - della giunta Cinque Stelle. "Il rione non ha padrone, decidiamo noi sulla pedonalizzazione" e ancora "Raggi la senti questa voce? Parla con noi". Slogan e striscioni sorretti dai cittadini e qualcuno steso alle finestre, affiancano dall'inizio alla fine la breve passeggiata della prima cittadina. Lei però non batte il colpo sperato.

"Vogliamo sederci e confrontarci con calma sul progetto, cosa che ancora nonostante le tantissime richieste non è avvenuta" spiega Lisa Roscioni del Coordinamento Comitati Monti. "Con la pedonalizzazione del rione così ammazziamo gli artigiani e apriamo alla movida incontrastata, ai tavolini, diventiamo come Trastevere o come San Lorenzo. Questo è un quartiere di botteghe". Qualche modifica alla mobilità sì, è da fare. Ma non così. "Su via dei Serpenti dove il traffico invece è un problema hanno aumentato il flusso, togliendolo da strade come via Urbana che sta benissimo come sta" spiega la consigliera municipale dei Radicali, Nathalie Naim "i Cinque Stelle stanno completamente ignorando il volere dei romani. Questo progetto non lo vuole nessuno". 

Una posizione condivisa a livello municipale da destra a sinistra. Sul posto anche il consigliere di Fratelli d'Italia, Stefano Tozzi. "Vogliamo che siano i cittadini a dover decidere con un referendum municipale. Oggi c'è stata una dimostrazione pacifica di gente che vuole continuare a stare nel proprio rione"
Ai cittadini rispondono Meleo e Stefàno. "È stato fatto uno studio, l'ascolto in Commissione Mobilità c'è stato: non potete dire che vogliamo distruggere il rione perchè non è vero" replica l'assessore. Mentre Stefàno promette ma frena: "Entro aprile vi garantisco che ci vediamo, ci incontreremo però vi dico che non si può pensare di eliminare del tutto l'isola ambientale".



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