da secoloditalia.it
È una vera e propria denuncia al sindaco di Roma, Virginia Raggi,
 responsabile di un’ennesima offesa alla città. Un’offesa inaccettabile:
 la rimozione a opera del murale dedicato a Mario Zicchieri, per tutti 
Cremino, il giovane missino appena sedicenne che fu freddato da un 
commando di brigatisti rossi il 29 otttobre 1975 a via Gattamelata nel 
popolare quartiere Prenestino a Roma. A firmarlo è la sorella di Mario, 
Barbara Zicchieri
“Lei oggi a Roma, grazie al voto dei cittadini Romani, ha il mandato 
di sindaco e la responsabilità di rappresentare la nostra amata Città 
Eterna.
La mia città, la nostra città è certamente molto complessa, e so bene
 la grande complessità che si deve affrontare per gestirla. Comprendo 
pure la Sua difficoltà nello svolgere il ruolo che ha, e spero che lei 
abbia compreso che questa città è il risultato di oltre 2.500 anni di 
sistemi, di eventi di personaggi, che l’hanno fatta crescere nel corso 
della sua gloriosa Storia.
Lei oggi, ne sono certa, nella gestione di questo sistema 
estremamente complesso deve tenere sempre e primariamente conto proprio 
della Storia! Anzi .. Non può non tenerne conto!
Ma così non sembra… Lei è nata a Roma, ma solo nel 1978!
Lei probabilmente a scuola ha studiato, certamente con impegno e 
solerzia, la Storia di Roma, ma credo che la storia recente (e per 
intenderci quella degli anni ’70 – ’80) forse le sfugge..!
Ma posso permettermi di rammentargliela. Nel 1975 (e lei ancora non 
era nata) un ragazzo di 16 anni, impegnato politicamente (il colore 
politico non conta) lottava per ottenere l’illuminazione pubblica nel 
suo quartiere (il Prenestino). E solo perché era un ragazzo di destra 
veniva brutalmente assassinato dalle Brigate Rosse. (sono certa che Lei 
ha sentito parlare delle BR, le stesse che nell’anno in cui Lei nasceva 
assassinavano l’onorevole Aldo Moro).
Il vuoto lasciato da quel ragazzo di 16 anni, nel cuore della sua 
Mamma, dei famigliari, è rimasto incolmabile, ed ancora oggi senza una 
verità.. E ugualmente incolmabile è, ancora oggi, quel vuoto, sebbene 
trascorsi 42 anni, nel cuore di chi come lui continua ad amare il 
proprio quartiere e che ha eletto, quella Vittima innocente (perché a 16
 anni si è innocenti), quale simbolo con cui identificarsi nel proprio 
quartiere. E ciò a prescindere dal “credo politico”.
Il sacrificio di Mario Zicchieri (nella storia del suo Quartiere, 
nella sua Città di Roma, nella nostra Italia) non potrà mai essere 
dimenticato, semplicemente cancellando un murale. La memoria di quel 
ragazzo di 16 anni, continuerà a vivere nei cuori di chi l’ha 
conosciuto, e di chi ne conosce la Storia!
Mio fratello è stato una “Vittima di Stato”, ma questo forse Lei lo 
sapeva già. E l’oltraggio di cancellarne la memoria, mi consenta,  è 
un’offesa allo Stato, quello Stato cui Mario ha donato il sangue!
Barbara Zicchieri
