giovedì 2 novembre 2017

Sigilli alla sede storica del Msi: mossa a orologeria della Raggi


da ilgiornale.it

“Colle Oppio non è morosa”. Ma tutto può succedere in una città governata da un’amministrazione nella quale la mano destra non sa cosa fa la sinistra. 

Si difende Federico Mollicone, presidente del “Circolo FdI - An Istria e Dalmazia” di via delle Terme di Traiano, parlando di “sgombero ad orologeria, messo a segno per interferire con il voto di Ostia”.

Stamattina, alle prime luci dell’alba, la macchina comunale si è mossa. Senza preavviso. Secondo il sindaco di Roma, Virginia Raggi, in nome del “ripristino della legalità”. “Un’affermazione grottesca”, ribatte Mollicone sentito da IlGiornale.it, “la nostra presenza è sempre stata un deterrente allo spaccio, alla criminalità e al degrado del territorio. Bisognerebbe scrivere pagine e pagine sul ruolo che, in questi anni, ha avuto Colle Oppio, diventando il punto di riferimento per un intero rione, l’Esquilino”. Ed ancora: “Perché la Raggi tollera centinaia di occupazioni illegali da parte dei centri sociali, centinaia di moschee abusive e colpisce la prima sede del Msi in Italia?”.
Anche l’accusa di morosità viene respinta al mittente. “Il sindaco non sa neppure comunicare con i suoi uffici, prima di fare proclami trionfalistici dovrebbe informarsi”. La morosità, sostengono da via delle Terme di Traiano, “è una bufala”. I canoni dovuti sarebbero stati pagati circa un anno e mezzo fa ed il nuovo contratto di locazione era in fase di definizione. Insomma, un passo falso. Ma soprattutto, “un oltraggio alla storia della destra italiana”. Proprio quel rudere, infatti, è stato strappato all’abbandono e all’incuria nel lontano 1946 dagli esuli giuliano dalmati in fuga dalle purghe di Tito. 

È il primo circolo del Movimento Sociale ad alzare la saracinesca. Attraversa tutte le stagioni politiche, anche gli anni più bui, quelli di piombo, senza mai rinunciare al ruolo di cinghia di trasmissione tra il territorio e il “palazzo”. “Settant’anni di storia d’Italia spazzati via da un mero calcolo politico”, secondo Mollicone. A pochi giorni dal voto di Ostia dove, al ballottaggio, sembrano destinate a scontrarsi la pentastellata Di Pillo e la meloniana Picca. “Ma non finisce qui”. Colle Oppio non si sbottona ma promette battaglia. “Abbiamo resistito alle bombe e alle Brigate Rosse, non ci lasciamo certo intimidire da un sindaco che non sa rispettare la storia della sua città”.

Elena Barlozzari