sabato 10 novembre 2012

Meloni: "Rifondare il PDL, più onestà e basta casting tv, il Monti Bis? preferisco la sconfitta"


da giorgiameloni.com
I dirigenti rimettano il mandato ad Alfano. Primarie, Berlusconi non farà scherzi
di Bruno Lugaro
«Ora primarie vere, Berlusconi non farà scherzi». L’ex ministro Giorgia Meloni è convinta che questa sia l’ultima occasione per rilanciare il Pdl e non esclude di giocare la partita in prima linea come esponente della “nuova destra”, erede dell’esperienza di An.
Onorevole, narrano di un ufficio di presidenza al calor bianco l’altropomeriggio.
«Io preferisco guardare alla sostanza: e la sostanza del vertice sa qual è? Che Alfano alla fine ha fatto il segretario dettando la linea, vivaddio».
E la linea quale sarebbe?
«Primarie vere, come la sottoscritta chiede da tempo».
Siete disposti anche a correre il rischio di un flop, visti i tempi ristretti ela disaffezione del vostro elettorato?
«Non vedo rischi del genere, se sarà una competizione vera, di idee, di modelli e non di personalismi. Il popolo italiano, con il voto in Sicilia, ci ha impartito una lezione e posso garantire che l’abbiamo capita. E finita la stagione dei partiti di plastica, autoreferenziali, nei quali le decisioni vengono prese da non più di 7-8 persone. E finita la stagione dei casting televisivi…».
Per la verità non sembra che tutti la pensino come lei all’interno delpartito. La Santanché ne farebbe volentieri a meno. E pure Berlusconi.
«Ma la decisione è presa. Ed io sono convinta che possano rappresentare un nuovo punto di partenza per il Pdl. Ci consentiranno di tornare a parlare di problemi concreti dell’Italia: dei non garantiti, della questione demografica, di una delle tassazioni più alte d’Europa che Monti ha aggravato. Dirò di più: io ho proposto le primarie anche per selezionare i parlamentari, nel malaugurato caso si tornasse a votare con le liste bloccate».
Le primarie come cura di tutti i mali: non le pare eccessivo?
«Non ho detto che siano sufficienti a guarire il Pdl. Il partito è da rifondare nei comportamenti e nei modelli. Oggi le parole d’ordine per noi devono diventare: merito, competenza, partecipazione e onestà. E un bel segnale sarebbe, a mio avviso, che tutti coloro che ricoprono incarichi dirigenziali apicali nel Pdl rimettessero il mandato nella mani del segretario, così da consentire ad Alfano una riorganizzazione complessiva».
Dopodiché, ci sara da individuare una linea politica chiara, ci pare:perché mezzo partito spinge per un Monti bis e l’ altra metà piuttosto sifarebbe arrostire.
«Volevo arrivare proprio lì. Noi dobbiamo capire dove posizionare il Pdl. Io respingo fermamente l’idea di una legge elettorale che spiani la strada al Monti bis. Noi dobbiamo garantire davvero ai cittadini la possibilità di scegliersi il prossimo governo e difendere con i denti quella che è stata una nostra conquista: il bipolarismo».
Ma l’intesa raggiunta da Pdl e Udc non va nella direzione da leiauspicata.
«I giochi sono ancora aperti, per fortuna. Ed io voglio dire con chiarezza che è meglio perdere dignitosamente piuttosto che lavorare per l’ingovernabilità del paese. Oltretutto non mi sembra che i risultati fin qui conseguiti da Monti giustifichino la sospensione della democrazia per altri cinque anni. Abbiamo visto il rigore ma dell’equità nessuna traccia».
Facciamo finta che il giorno dopo che si è messo in moto il carrozzonedelle primarie del centrodestra, Berlusconi se ne esca con una proprialista e un proprio candidato premier.
«Non lo farà: ha detto di non aver mai pensato ad un’ipotesi del genere ed io mi fido di lui».

Ma anche detto che potrebbe tirare fuori dal cilindro un dinosauro.Insomma, le sue cartucce vuole ancora spararle.
«Certo, lui è un uomo dalle mille risorse, ma mettere in campo un nome alternativo rispetto a quello che uscirà dalle primarie sarebbe per il Cavaliere come “sparare” contro la sua stessa storia».
Lei sarà candidata alle primarie? Lo auspicano in tanti.
«Contano i modelli e le idee, non le persone».
Non mi ha risposto.
«Spero che la parte più dinamica del Pdl promuova una candidatura».
Non lo esclude.
«Le ho risposto. Desidero che ciò che rappresento sia in campo, non mi interessa con quale volto».
Forse teme primarie “fasulle”?
«No, sono fiduciosa. Non credo che nessuno abbia interesse a mascherare da primarie un congresso di partito. Dobbiamo cercare la massima partecipazione».
Fini è tornato a bussare alla porta del Pdl dicendo, in sostanza, chesenza Berlusconi esistono in presupposti per creare una grandeaggregazione moderata. Ma pone come condizione la continuitàdell’agenda Monti.
«Ecco, il presupposto su cui si basa la mossa di Fini è l’esatto contrario di quello che penso. Io voglio discontinuità rispetto a un’esperienza di governo che a conti fatti di buono ha prodotto sola la riforma delle pensioni».