Consigliere missino del I municipio di Roma fin dall’89, negli anni difficili del pre-sdoganamento, e poi sempre lì, a “presidiare” il Centro storico capitolino, fino al 2006 quando si candidò al Campidoglio con il Pdl. Monticiano doc, mite ma appassionato, trasparente. È morto questa mattina a Roma Mauro Peloso,
61 anni, monticiano doc. Una vita spesa a destra, sempre a difesa dei
cittadini, i più umili, quelli ignorati dalla maggioranza istituzionale
di sinistra. Mauro Peloso, che ricoprì anche la carica di vicepresidente
del I municipio di Roma, si era “innamorato” del circolo Colle Oppio,
di quel clima anti-ideologico che caratterizzò la destra capitolina a
cavallo tra gli anni ’80 e ’90. Così si “arruolò” in Alleanza
nazionale, poi nel Pdl, fino ad aderire a Fratelli d’Italia (in “trincea” anche nell’ultima tornata elettorale, a sostegno di Stefano Tozzi, candidato di FdI alla presidenza del I municipio). Impiegato alle poste, sposato con una figlia, era diventato nonno da poco.
È morto Mauro Peloso
«Ci mancherai Mauretto – scrive Federico Mollicone su Facebook
– la nostra comunità umana e politica, come amavi dire, era la tua
casa. Non dimenticheremo la tua onestà, la tua mitezza e il tuo animo
buono… Te ne sei andato così, all’improvviso. Senza avvisare. Non si fa
così, dovevamo vederci, programmare nuove attività nel Rione Monti che
era la tua casa, anche ora che l’avevi lasciato. Abbiamo attraversato i
decenni insieme. Anni di incredibili vittorie e di sconfitte,
sopportate sempre con il sorriso e una battuta. Ho avuto l’onore di
governare con te il centro storico, unica giunta di centrodestra nella
storia dell’amministrazione romana. Non sei andato via. Sarai sempre con
noi in piazzetta a Monti..».
Innamorato della destra “vera”
Veniva dalla Dc, amico personale del senatore Tani, si convertì alla destra per “colpa” di Fabio Rampelli, nell’89 giovane consigliere circoscrizionale missino. «Ero in Consiglio quando
cercai di portare con noi Mauro e un altro consigliere, entrambi
democristiani limpidi e con il cuore grande, che ci volevano bene e non
ci trattavano come appestati – racconta Rampelli – ti guardavano con gli
occhi pieni di speranza, speravano che ci lasciassimo alle spalle il
neofascismo e diventassimo una destra moderna, per potersi aggregare. Lo
si capiva dalla loro complicità: facevano sempre il tifo per noi
missini». Il battesimo del fuoco – ricorda il capogruppo di FdI alla
Camera – fu in occasione dell’assemblea antirazzista a Colle Oppio in seguito a un’aggressione nel Parco archeologico «quando invitammo Roberto Giachetti, Enrico Gasbarra,
e anche Mauro, nonostante i divieti di Fini e di Alemanno». Rampelli
ricorda che quel giorno, «a sorpresa, scese le scale della sezione monsignor Luigi Di Liegro, direttore della Caritas.
Fu un evento storico mai adeguatamente celebrato. Di lui resterà in
ciascuno di noi l’immagine della bontà, un ragazzone tenero e con un
cuore troppo piccolo per contenere sentimenti così grandi. Un cuore che
alla fine ha ceduto, forse per aver dato molto».
Martedì’ a Roma i funerali
Decine e decine i messaggi sulla bacheca Facebook di
Mauro (che poche ore fa aveva pubblicato il suo ultimo commento di
gioia per la vittoria della Roma), tra tutti quello dei ragazzi di Colle
Oppio “Anima del Rione Monti, Colle Oppio per scelta. Ciao Mauro,
fratello nostro”. I funerali si svolgeranno martedì 3 ottobre alle ore 15 a Romna presso la Chiesa di Madonna dei Monti, nel Rione dove era nato e cresciuto.